Il tuo viso come la tela di un pittore, i prodotti cosmetici come strumenti per scolpire i lineamenti ed esaltare la tua bellezza. Di sicuro avrai sentito parlare dello sculpting, uno dei trend più esplosivi nell’universo del make up: una tecnica che, insieme al contouring (il più conosciuto “fratello maggiore”), sta ormai conquistando la scena sia nell’ambito dello star system che tra le make up addicted amatoriali, a tutte le latitudini.
Ma di cosa si tratta? Letteralmente il termine significa “scolpire”, e in effetti l’obiettivo è quello di dare tridimensionalità al volto, intervenendo con giochi di chiaroscuro per rimodellare i lineamenti e dare armonia al viso. Il tutto, però, senza farsi notare, ricercando un risultato che appaia il più possibile naturale.
Sculpting o contouring?
Sculpting e contouring vengono spesso utilizzati come sinonimi. In realtà, esistono delle piccole differenze: si può dire che lo sculpting si avvale delle tecniche di contouring e lo porta alle sue estreme conseguenze, per ottenere effetti di rimodellamento importanti sui volumi del viso. Si concentra in particolare sulle parti che più risentono del passare del tempo, come gli zigomi e il mento, e per riarmonizzarli utilizza soprattutto prodotti in polvere: terre e fard di diverse gradazioni (sempre leggermente più scure rispetto all’incarnato) per ombreggiare sapientemente punti strategici e, per contrasto, esaltarne altri.
Lo puoi constatare osservando i volti di molte star: uno sculpting ben eseguito ha lo stesso sorprendente effetto di un ritocchino estetico. Il vantaggio è che, oltre a non dover ricorrere alla chirurgia, puoi contare su un trucco discreto e quasi impercettibile.
A chi si addice questa tecnica? E in quali casi è bene utilizzarla? Ecco tre esempi d’uso in cui lo sculpting può fare realmente la differenza.